In antichità, a Lucca esisteva un acquedotto sotterraneo, che partendo dalla zona di Moriano alimentava alcune fontane all'interno delle mura lucchesi. Col passare del tempo tali fonti andarono perdute e da qui nacque la necessità di rifornire Lucca di una nuova fonte idrica in modo da non avere problemi igienici e di rifornimento di acqua potabile corrente. Spesso infatti, l'acqua dei pozzi risultava essere poca e malsana in quanto stagnante. Già nel 1732, Giuseppe Natalini fece uno studio per prendere l'acqua da Badia di Cantignano ma, nel 1763 fu deciso di prelevarla dai monti sovrstanti di Guamo. I lavori però non presero mai realmente il via.
Solo nel 1822, Maria Luisa di Borbone, duchessa di Lucca, deliberò la costruzione dell'acquedotto investendo di tale compito il regio architetto Lorenzo Nottolini.
I lavori iniziarono nel 1823 e durarono sino al 1851 a causa di alcune interruzioni.
Ad oggi l'acquedotto è ancora architettonicamente integro (salvo nel tratto attraversato dall'autostrada A11), ma non è più utilizzato come mezzo di approvvigionamento idrico.
Il suo attuale scopo è monumentale.