Una realtà documentaria di ben 220.000 immagini: 145.000 negativi su pellicola in rullo, 40.000 negativi su vetro e su pellicola di nitrato e 35.000 positivi.
Il signor Pietro Lazzarini procedette ad una prima messa in sicurezza del materiale, allora sistemato presso il Mercato del Carmine, nei locali comunali di via Antonio Mordini. Dal 1987 la sua attività registrò il coinvolgimento e la partecipazione del professore Arnaldo Fazzi, esperto in materia e valente fotografo. L'anno successivo, l'intero "Archivio Cortopassi" fu trasferito nella storica villa conosciuta come "Villa Buonvisi al Giardino", oggi Bottini, e attuale sede.
La necessità dell'inventariazione e catalogazione delle immagini determinò, di lì a poco, la formazione di un gruppo di lavoro del quale furono chiamati a far parte Pietro Lazzarini, Mariano Manfredini e Armando Sestani. Le funzioni di coordinatore furono, per unanime riconoscimento, affidate ad Arnaldo Fazzi. Uomo di grande umanità, forte della sua passione e della sua competenza, divenne ben presto il cuore pulsante dell'"Archivio", al cui sviluppo si dedicò con forza, consapevole di salvaguardare un prezioso patrimonio e certo di rendere un servizio alla Città. È grazie a lui se oggi questa ricchezza è stata preservata e, gradualmente, resa fruibile da chiunque abbia interesse a consultarla. Dopo la sua scomparsa, avvenuta nell'ottobre del 2007, la guida dell'"Archivio" fu affidata a Maria Pacini Fazzi, consorte del compianto professore, alla quale furono affiancati, in qualità di collaboratori, Ugo Conti e Mariano Manfredini. La scelta del sindaco Mauro Favilla fu determinata, oltre che dalla nota professionalità della signora, anche dalla consapevolezza che avrebbe potuto essere la più qualificata interprete dell'opera del marito assicurando così stabilità e continuità di gestione alla struttura.
Le acquisizioni e le cessioni in custodia di ulteriore materiale, avvenute nel corso degli anni e sempre più frequentemente, hanno reso non più rispondente alla realtà custodita l'iniziale indicazione di '"Archivio Cortopassi". Per questo si è cominciato a parlare tra gli addetti ai lavori prima, e all'esterno poi, di "Archivio Fotografico Lucchese del Comune di Lucca". Uno straordinario contenitore di 650.000 immagini, messe quotidianamente a disposizione degli utenti, da un personale che, attraverso una formazione adeguata, ha acquisito una specifica professionalità. Il panorama tematico e storico è divenuto così di più ampio respiro.
Il fotografo Ettore Cortopassi, con la sua attività, ha per primo permesso di cogliere la storia della città di Lucca nella molteplicità delle sue sfaccettature: i monumenti e i particolari architettonici, l'arte, le tradizioni, il costume, gli eventi sportivi, politici e religiosi. Un quadro che si è arricchito nel 2004 quando l'Amministrazione Comunale acquistò l'intera produzione di un altro importante fotografo lucchese: Eugenio Ghilardi (Lucca 1910 - Lucca 1985), fondatore dello studio "Foto Ghilardi", con sede in via Antonio Mordini. Si trattò di 350.000 immagini, prevalentemente negativi su pellicola in rullo, oltre a diverse apparecchiature fotografiche. Nuovo sguardo, quello di quest'ultimo fotografo, riconoscibile soprattutto per la sensibilità mostrata nei confronti della tematica religiosa in senso lato e per le capacità di pregevole ritrattista.
A queste due principali acquisizioni, "Fondo Ettore Cortopassi" e "Fondo Eugenio Ghilardi", se ne sono poi aggiunte delle nuove, indicate a seguire, che hanno permesso all'"Archivio Fotografico" di affermarsi come realtà depositaria di una documentazione d'indubbio valore storico, il cui interesse va ben oltre i confini comunali, dilatandosi fino ad offrire immagini di altri continenti.