Con rischio idrogeologico si identificano le conseguenze che colpiscono il territorio causate dal superamento dei livelli pluviometrici lungo i versanti, dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua e della rete idrografica minore, e di smaltimento delle acque piovane.
Norme di comportamento in caso di frana
- Allontanati il più possibile dalla zona e mettiti in sicurezza, per esempio sotto tavoli o vicino a muri portanti, stando il più possibile lontano da finestre, porte a vetri o armadi
- Chiama i soccorsi
- Tieniti informato sull’evento tramite il canale Telegram e il sito del Comune di Lucca
- Per conoscere la pericolosità idrogeologica della zona in cui abiti, visita il sito web dell’Autorità di Bacino
- Per conoscere gli eventi storici sul territorio, visita il sito web Polaris
- Per ulteriori approfondimenti, visita il sito web della Protezione civile
Frana – Cos’è
Con il termine frana si indica il movimento o la caduta di una massa di terreno o roccia sotto l’azione della forza di gravità. Le frane possono avere caratteristiche molto diverse tra loro, sia per quanto riguarda il materiale coinvolto e il tipo di movimento, sia per la loro estensione e profondità, sia per la loro velocità e durata, infatti possono avere velocità comprese tra pochi millimetri l’anno e centinaia di chilometri l’ora (frane a cinematica rapida). Questi movimenti del terreno solitamente avvengono a seguito di precipitazioni abbondanti, ma possono avere anche altre cause.
A Lucca, le frane interessano tutta la zona collinare del territorio comunale, con vario grado di pericolosità. Zone dove si riscontra maggiormente la presenza di frane attive sono nelle colline dell’Oltreserchio e di Ponte a Moriano.
Le frane a cinematica rapida sono colate di fango che si innescano in un terreno saturo di acqua (a seguito di eventi piovosi importanti), scorrono lungo i pendii e arrivano a valle a grande velocità, sviluppandosi in un brevissimo arco di tempo e per questa loro natura sono particolarmente pericolose.
Riguardo a frane a cinematica rapida, come quelle accadute nel 2000 in Brancoleria, che causò 5 vittime, e nel 2014 in Valfreddana, risultano più esposti le zone più vicine ai torrenti posti su versanti ripidi e con terreni detritici.
Pericolosità
La pericolosità geomorfologica indica la probabilità che un determinato territorio sia oggetto di fenomeni franosi, generalmente associata anche alle caratteristiche del versante.
Per il rischio frane, sono state identificate le seguenti classi di pericolosità:
4 – pericolosità molto elevata: aree instabili interessate da fenomeni di dissesto attivi di tipo gravitativo, erosivo e/o dovuti all’azione delle acque incanalate negli alvei naturali/artificiali o lungo le pendici;
3 – pericolosità elevata: aree potenzialmente instabili, suddivise in due sottoclassi:
– (3a): aree non interessate da fenomeni di dissesto attivi ma in cui sono presenti indicatori geomorfologici diretti, quali aree interessate da instabilità in passato e/o segni precursori o premonitori di movimenti gravitativi, sulla base dei quali non è possibile escludere la riattivazione dei dissesti;
– (3b): aree interessate da possibili instabilità di tipo gravitativo, erosivo e/o dovuti all’azione delle acque incanalate negli alvei naturali/artificiali o lungo le pendici, per effetto di condizioni geomorfologiche e fisiche sfavorevoli che determinano elevata propensione al dissesto;
2 – pericolosità media: aree stabilizzate, aree stabili interessate tuttavia da litologie e condizioni strutturali e geomorfologiche che possono dar luogo a modifica della loro condizione di stabilità;
1 – pericolosità moderata: aree stabili con condizioni litologiche, strutturali e geomorfologiche aventi caratteri per lo più favorevoli alla stabilità.
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Approfondimenti
Pagina aggiornata il 21/05/2024