Nella seduta del Consiglio comunale di ieri sera (6 agosto) è stato approvato il nuovo regolamento per i passi carrabili. Il testo mette ordine in un settore dove si stima che le autorizzazioni già esistenti siano oltre 7000 ma per il quale non esiste una banca dati che ne consenta il controllo. In questo modo Lucca si allinea alla totalità degli altri capoluoghi di provincia e alla stragrande maggioranza delle città italiane. Il passo carrabile costituisce infatti una vera e propria utilizzazione del suolo pubblico prospiciente i punti di accesso dei veicoli alle aree private e deve sottostare alle regole del nuovo Codice della strada: ha un costo rilevante per l'amministrazione pubblica che si vede impegnata a far rispettare il divieto di sosta tramite l'intervento degli agenti della Polizia Municipale. Un provvedimento che mette ordine nel settore e che tende a voler contenere, soprattutto nelle aree urbane, l'eccessivo uso di questo strumento che sottrae molti posti auto ai quartieri.
La decisione ha seguito un percorso lineare e trasparente, già annunciata nella fase della discussione del bilancio di previsione 2024 e con un'entrata valutata oggi 450mila euro. I nuovi passi carrabili dovranno avere le caratteristiche di legge fra cui essere a una distanza di almeno 12 metri dagli incroci; avranno una luce di 2,50 fino a 4 metri di larghezza, ma in deroga potranno essere concessi passi carrabili fino a una larghezza minima di 1,20 metri (ingresso moto) e riguarderanno sia accessi a raso che accessi su marciapiedi.
Il servizio di gestione sarà assegnato a Lucca Riscossioni e Servizi attraverso una piattaforma web e il canone potrà essere pagato entro il 31 marzo di ogni anno, ma per l'avvio del servizio nell'anno in corso si prevede un pagamento entro il 30 settembre prorogabile se ce ne fosse la necessità. La tariffa sarà di 24 euro al metro di larghezza dell'accesso – una delle più basse in Toscana – e per le famiglie si prevede abbia un costo medio da 60 a 100 euro l'anno. Il regolamento prevede infine una serie di esenzioni che riguarderanno gli enti pubblici e religiosi, gli enti assistenziali o culturali, i portatori di handicap e le strade private.