Prende forma il progetto di recupero e valorizzazione del Monastero di Vicopelago, che l’amministrazione comunale ha acquistato nel settembre del 2023. Questa mattina (17 febbraio) l’amministrazione comunale insieme a rappresentanti della cooperativa Calafata e della Caritas, hanno effettuato un sopralluogo all’area del Monastero che sarà oggetto di un progetto a valenza sociale, agricola, didattico-culturale e turistica.
“In linea con la mission che ci siamo dati – spiega l’assessore al patrimonio Moreno Bruni – e con i desiderata espressi dalle Monache Agostiniane all’atto della vendita, di prevedere una valorizzazione del complesso che potesse tenere insieme gli aspetti culturali con quelli più spiccatamente sociali e a servizio della comunità, abbiamo stabilito di dare in concessione una parte degli immobili e dei terreni alla cooperativa Calafata, con lo scopo di realizzare attività agricole biologiche, attività di educazione ambientale in stretto rapporto con le scuole e attività di promozione turistica, il tutto prevedendo un’attività di inclusione lavorativa e terapeutica, integrando la manodopera con personale proveniente da categorie cosiddette fragili. Siamo particolarmente fieri del progetto, che adesso dovrà essere vagliato dalla Soprintendenza, essendo il Monastero un bene vincolato, e riteniamo che esso rappresenti il migliore inizio di recupero e valorizzazione di questa grande eredità che è insieme storica, culturale e religiosa”.
Cosa prevede la concessione. La cooperativa agricola sociale Calafata ottiene l’uso gratuito della cantina del Monastero, attualmente in stato di abbandono, per 16 anni, dove sarà svolta attività di vinificazione dell’uva proveniente dalle vigne del territorio e gestite dalla stessa cooperativa. Ottiene inoltre, per 6 anni, l’utilizzo di una serie di ambienti sul lato est dell’immobile: l’area delle cucine e dispensa, l’area degustazione, dove verranno ricavate sale per l’accoglienza, per la degustazione di prodotti della cooperativa e per lo svolgimento di attività didattiche e un locale destinato all’ufficio. All’esterno, i cui spazi vengono dati in concessione anch’essi per 16 anni come le cantine, la cooperativa intende realizzare un vigneto, un frutteto, una zona dedicata a progetti di educazione ambientale e una dedicata alla fattoria didattica. Ovviamente la cooperativa Calafata effettuerà un suo investimento per il recupero e la messa in esercizio dei diversi ambienti oggetto di convenzione: il cronopragramma concordato con l’amministrazione comunale prevede che, una volta effettuate le valutazioni in merito alla sicurezza e quelle di competenza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, si vadano ad avviare da subito alcune attività e a iniziare i lavori di restauro funzionale co-finanziati da Caritas Italiana.
“Vogliamo ringraziare l’amministrazione comunale della fiducia accordata – dichiara il presidente di Calafata Marco Bechini – per lo sviluppo di un ampio progetto di riqualificazione. Abbiamo apprezzato particolarmente la sensibilità con cui si è svolta l’analisi di fattibilità che garantirà la conservazione di funzioni storiche del monastero per metterlo a disposizione della comunità locale e non solo. Grazie al supporto di Caritas Diocesana, abbiamo lavorato a una proposta credibile di recupero funzionale del convento e dei terreni nel rispetto dei valori sui quali si fonda la nostra cooperativa: sostenibilità ambientale e sociale. Gli spazi saranno il centro di promozione di una cultura agricola sostenibile, luoghi per la didattica e la formazione, l’inclusione lavorativa di soggetti fragili e l’organizzazione di eventi sociali e culturali”.