Le ragioni di una scelta
L’intitolazione del sotterraneo del Baluardo San Paolino a Gary Gygax e Dave Arneson: gli inventori dei giochi di ruolo (Dungeons & Dragons 1974).
Il 2024 è l’anno in cui Dungeons & Dragons, il primo e più popolare gioco di ruolo al mondo con oltre 100 milioni di copie vendute in tutto il mondo, compie 50 anni. L’ultima decade ha visto una crescita esponenziale del pubblico di Dungeons & Dragons, alimentata da fenomeni di costume come la serie Netflix “Stranger Things”. Contemporaneamente abbiamo assistito al coming out di numerose celebrities hollywoodiane che si sono rivelate fan e giocatori, primo fra tutti Joe Manganiello, due volte ospite a Lucca Comics & Games (2019 E 2023), i cui D&D party ospitati nel suo personalissimo dungeon domestico sono regolarmente frequentati da artisti e talent dell’universo musicale e cinematografico come: Tom Morello, Vince Vaughn e Paul Wight.
Un grande apporto comunicativo è stato dato dalla spettacolarizzazione delle partite di gioco, complice la diffusione sulle piattaforme social come Twitch. Da Critical Role, il primo esperimento realizzato oltreoceano alle italianissime esperienze di Dungeon & Deejays (Radio Deejay), gli InnTale per arrivare all’esperienza di Aletheia creata dal content creator Claudio di Biagio (già testimonial di Lucca Comics & Games) o di altre webstar italiane come Camihawke e Willwoosh.
Dungeons & Dragons rappresenta in pieno la transmedialità cuore di Lucca Comics & Games: dai celebri romanzi alle illustrazioni sino al mezzo cinematografico: nel 2023 Paramount, alla presenza dei registi e del produttore, hanno presentato a Lucca il film “Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri”. Il 2023 è stato anche l’anno della consacrazione della saga videoludica: Baldur’s Gate con il terzo episodio, che ha generato l’incredibile introito di 90 milioni di dollari per la company Hasbro che ne detiene i diritti.
I creatori di Dungeons & Dragons, Gary Gygax e Dave Arneson, hanno quindi immaginato negli anni ‘70 uno strumento ludico-artistico-letterario che negli anni ha radicalmente cambiato la percezione dell’intrattenimento, dell’educazione e dell’arte ludica attraverso una rivoluzione di enorme portata culturale. Grandi scrittori come Valerio Evangelisti ne hanno parlato come della palestra perfetta per giovani scrittori, sociologi di fama internazionale come Luca Giuliano ne hanno teorizzato le applicazioni didattiche, mentre cinema, musica e letteratura non possono più prescindere dal confrontarsi da questa pratica di creatività collettiva.
Lucca è protagonista da sempre di questa rivoluzione culturale e da oltre 30 anni (da quando Lucca Games ha affiancato Lucca Comics) è considerata unanimemente la capitale italiana del gioco. Non solo, l’esperienza del gioco di ruolo ha radicalmente cambiato il paradigma del nostro fare festival, mettendo al centro l’esperienza del visitatore creando un festival di cultura partecipata in cui lo spettatore è chiamato a farsi autore.
Nel cinquantesimo anniversario dalla creazione di un nuovo linguaggio, il gioco di ruolo, che ha radicalmente cambiato le sintassi con cui interpretare l'intrattenimento culturale, riteniamo che l’opportunità che si presenta alla nostra città sia un’occasione unica per tributare a un intero movimento un gesto di attenzione e riconoscimento, nonché la possibilità di conseguire un primato internazionale con un’operazione unica e originale.
Intitolare un luogo pubblico, parte del nostro monumento identitario, a due autori contemporanei (di giochi e letterature interattive), che sono diventati padri di un fenomeno artistico e di costume di rilevanza mondiale, oltre alle positive ricadute turistiche e di immagine per la città.
Un'occasione per valorizzare un bellissimo sotterraneo delle nostre Mura Cittadine, che potrebbe diventare un contenitore culturale permanente, meta di “pellegrinaggi” e viaggi per un intero mondo di appassionati, addetti ai lavori, influencer e opinion leaders.
Non ultimo, si propone di intitolare a questi due grandi innovatori del novecento un sotterraneo proprio perché Sotterraneo è il significato in italiano della parola: Dungeon. Inevitabilmente il Dungeon Gary Gygax e Dave Arneson avrebbe una risonanza planetaria proiettando l’eredità monumentale della città di Lucca nel mondo e nella contemporaneità. Se questi grandi autori americani hanno saputo come pochi raccontare i Dragons del presente, la nostra città può offrire unici, originali e inimitabili Dungeons!
Emanuele Vietina, Direttore Generale Lucca Crea
Gary Gygax & Dave Arneson: una prospettiva sociologico-culturale
“Gary Gygax e Dave Arneson con Dungeons & Dragons hanno rivoluzionato una delle categorie fondamentali con le quali si rappresenta il gioco: la competizione tra giocatori alla ricerca di una strategia vincente. Il role playing game è prima di tutto un modo per condividere con gli altri la nostra immaginazione creando mondi narrativi coerenti governati da un sistema di regole. La vera novità del gioco di ruolo sta in questo equilibrio tra l’esercizio della fantasia e il governo delle regole che ne permette la libera espressione.
La stessa collaborazione tra Gygax e Arneson è stata guidata da queste due forme di pensiero che sono il fondamento di ogni ispirazione artistica. Dave Arneson, alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, aveva sviluppato un suo mondo immaginario, il Baronato di Blackmoor, in cui ambientare le sessioni di wargame con cavalieri medievali, maghi e mostri. Erano gli anni in cui iniziava la popolarità di Tolkien e del Signore degli Anelli aprendo la strada al grande successo della letteratura fantasy. Qualche anno prima Gary Gygax e Jeff Perren avevano pubblicato Chainmail, un regolamento per il wargame tattico con armi medievali e del primo Rinascimento che conteneva una sezione speciale, il Fantasy Supplement, per introdurre nelle sessioni di gioco incantesimi, draghi, armi magiche e creature fantastiche.
L’incontro tra i due, tra la fantasia di Dave e il pensiero sistematico di Gary, portò alla pubblicazione di Dungeons & Dragons nel gennaio del 1974 rendendo possibile l’idea di raccontare collettivamente una storia nella quale i giocatori potevano assumere i ruoli di eroi e protagonisti.
Da allora sono trascorsi cinquant’anni. Il mondo del gioco è cambiato profondamente e la rivoluzione culturale della narrazione interattiva ha esercitato un'influenza decisiva sulla cultura popolare passando dalla forma classica del gioco da tavolo fino al gioco di ruolo dal vivo, dalla diffusione del libro-game fino allo sviluppo delle piattaforme digitali dei giochi per computer e del gioco online. Oggi vi sono tracce significative del gioco di ruolo nel modo stesso in cui si sviluppa la fiction seriale televisiva e cinematografica. Molte anticipazioni della realtà virtuale, della realtà aumentata e della stessa intelligenza artificiale sono state il frutto di una generazione di scienziati e informatici che in gioventù hanno compiuto i loro primi passi nei mondi possibili della fantasia imparando a giocare con la sostanza di cui sono fatti i sogni.”
Luca Giuliano, già professore ordinario di Sociologia generale all’università “La Sapienza” di Roma e autore di giochi
Testimonianze
“Se Gary Gygax fosse stato un matematico la sua invenzione sarebbe stata l’esponente, il numero che permette di indicare l’elevazione al quadrato, al cubo e così via. Fare un gioco di ruolo significa infatti giocare a giocare, ossia giocare al quadrato. Un concetto che prima della nascita di D&D esisteva solo nell’esperienza inconsapevole dei più piccoli, quelli per i quali Gesù assicura che le porte del paradiso sono spalancate. Erano loro che mentre giocavano costruivano le regole del gioco che facevano, più attenti alla creazione di un ambiente fantastico che a elementi di competizione. Giocare a D&D, e ai giochi della sua discendenza innumerevole, significa perciò tornare bambini, essere capaci di pronunciare di nuovo la frase magica “Facciamo che...” con la quale la fantasia dell’uomo/ giocatore cambia il mondo dalle sue radici e ne fonda una nuovo, sul quale ha impresso il suo sigillo. Questo è il senso ultimo, e primo, dei giochi di ruolo: fornire ad un adulto la tecnica per vivere l’esperienza di un bimbo, per riacquistare la capacità di essere padrone della realtà che lo circonda e di plasmarla. Come un monaco buddista nel momento più alto della sua meditazione, come un pellegrino sul Cammino di Santiago.”
Sergio Valzania, Giornalista, autore televisivo e storico italiano
“Gary Gygax è stato per molti anni della mia vita una sorta di invisibile "compagno di viaggio", un amico al quale so di dovere molto perché mi ha consentito di fare il lavoro più bello del mondo, ma al quale non ho mai potuto dire grazie di persona. I primi passi nel mondo del gioco da tavolo (intendo dal lato professionale) li ho mossi grazie a una serie di fortunate coincidenze, che mi hanno fatto essere nel posto giusto al momento giusto e una di queste fu proprio la mia passione per Dungeons & Dragons. Quando molti anni fa Giovanni Ingellis portò il gioco in Italia, stipulando un accordo distributivo con Editrice Giochi, c'era bisogno di qualcuno che potesse coordinare il lavoro di traduzione e poi quello editoriale. Io lo sapevo fare perché ero un vero appassionato del gioco, ma anche perché possedevo alcune specifiche conoscenze tecniche che derivavano dalla mia esperienza nel mondo del giornalismo, mondo che ho frequentato sin da piccolo perchè quella era la professione di mio padre. Così mi venne affidato l'incarico di seguire lo sviluppo editoriale di D&D, con un coinvolgimento sempre più profondo. Per dieci anni Dungeons & Dragons è stato una parte essenziale della mia vita professionale, eppure il destino ha voluto che non dovessi mai stringere la mano proprio alla persona che quel gioco aveva contribuito a inventare. È una cosa che mi mancherà, però mi consola il fatto di avere avuto almeno la possibilità di poter scrivere qui, insieme ad altri, questo breve ricordo. Grazie Gary..”
Spartaco Albertarelli, Autore di giochi, responsabile per dieci anni della linea Dungeons & Dragons per Editrice Giochi