Sono state trasferite all’oasi naturale WWF di Ronchi, a Marina di Massa, le testuggini palustri esotiche che sono state abbandonate in maniera abusiva da privati all’Orto Botanico di Lucca nel corso del tempo e che hanno preso dimora presso il laghetto, nella parte meridionale dell’Orto stesso, nei pressi dell’ingresso di servizio carrabile.
Si tratta di esemplari della specieTrachemys scripta, una testuggine palustre americana che è definita di “rilevanza unionale” dal Regolamento europeo che stabilisce le norme per prevenire e mitigare gli effetti negativi sulla biodiversità causati dalla introduzione e diffusione di specie invasive. Questa specie di tartaruga, oltre a rappresentare una minaccia per le popolazioni di testuggini autoctone, influisce negativamente sulle comunità acquatiche degli ambienti colonizzati, nutrendosi sia di animali come insetti, crostacei, pesci e anfibi, che di vegetazione acquatica, come sta accadendo all’Orto Botanico.
I circa 30 esemplari di Trachemys scripta abbandonati all’Orto Botanico non solo non possono essere gestiti in maniera adeguata nel contesto in cui si trovano, ma non è possibile nemmeno impedirne efficacemente la riproduzione e la fuga, tenendo anche conto che l’Orto sorge a poca distanza dal condotto pubblico, collegato a sua volta alla fitta rete idrografica della Piana di Lucca. Si ricorda che le testuggini palustri esotiche non possono essere abbandonate in natura: si raccomanda quindi di contattare i centri autorizzati.
Per prelevare e trasportare all’Oasi naturale WWF di Ronchi le tartarughe, l’Orto Botanico si è avvalso della collaborazione dell’Università di Pisa- Centro di Ateneo Museo di Storia Naturale di Calci, con la presenza dell’erpetologo dottor Marco A. L. Zuffi, che ha coordinato sul posto tutte le operazioni. Per controllare il regolare svolgimento dell’intervento comunicato preventivamente alla Regione Toscana, sul posto erano presenti anche i carabinieri forestali, nucleo di Lucca e reparto biodiversità di Lucca.
L’oasi di Ronchi si trova nel Comune di Massa. Ha una superficie di circa 1,5 ettari all'interno di un'area litoranea con caratteristiche ambientali originarie, che racchiude gli aspetti tipici del bosco costiero retrodunale. È l’unico centro autorizzato dalla Regione a ospitare le testuggini esotiche ed è anche un centro didattico dove, grazie alla presenza di percorsi tematici e osservatori, studenti e non solo possono conoscere e studiare fauna e flora difficilmente osservabile in natura.