Insetti: raccomandazioni e precauzioni

raccomandazioni insetti

Un vademecum contro le zanzare, la processionaria e la salvaguardia delle api

Zanzara

L’habitat ideale in cui le larve di zanzare nascono, maturano e si sviluppano in adulti è quello acquatico, non esposto direttamente alla luce solare.

Pozze di acqua stagnante, tombini e caditoie, bocche di lupo, i sottovasi e le piccole raccolte d’acqua sono vere e proprie nursery da primavera ad autunno inoltrato. Per tale motivo in questi mesi bisogna principalmente eliminare i depositi di acqua stagnante ed evitare di disperdere nell’ambiente recipienti che possano accumularne (ad esempio lattine o bottiglie vuote), coprire accuratamente con zanzariere o teloni ben tesi contenitori di qualsiasi tipo che accumulano acqua (come i teli che coprono la piscine), svuotare spesso vasi e sottovasi.

Quindi:

  • evitate l’abbandono definitivo o temporaneo negli spazi aperti pubblici e privati, compresi terrazzi, balconi e lastrici solari, di contenitori di qualsiasi natura e dimensione nei quali possa raccogliersi acqua piovana ed evitare qualsiasi raccolta d’acqua stagnante anche temporanea;
  • trattate l’acqua presente in tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche, presenti negli spazi di proprietà privata, ricorrendo a prodotti di sicura efficacia larvicida. La periodicità dei trattamenti deve essere congruente alla tipologia del prodotto usato, secondo le indicazioni riportate in etichetta;
  • indipendentemente dalla periodicità, il trattamento è praticato dopo ogni pioggia. In alternativa, procedere alla chiusura degli stessi tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche con rete zanzariera, che deve essere opportunamente mantenuta in condizioni di integrità e libera da foglie e detriti onde consentire il deflusso delle acque;
  • coprite con strutture rigide o teli in plastica, o, con reti a maglia fitta (zanzariere) eventuali contenitori inamovibili, quali vasche in cemento. Per contrastare lo sviluppo larvale nei contenitori che non possono essere rimossi possono inoltre essere utilizzati filamenti di rame in ragione di almeno 20 gr. per ogni litro d’acqua.Nei cimiteri è ottimale l’uso di vasi portafiori in rame;
  • introducete pesci larvivori, quali pesci rossi o gambusia nelle fontane da giardino e laghetti ornamentali( attenzione: la gambusia è un pesciolino d’acqua dolce, ghiottissimo di larve di zanzara, ma da tenere nel chiuso delle vasche perché è una specie invasiva e dannosa);
    tenete sgombri i cortili e le aree aperte da erbaccia, da sterpi e rifiuti di ogni genere, e sistemateli in modo da evitare il ristagno delle acque meteoriche o di qualsiasi altra provenienza;
  • provvedete nei cortili e nei terreni scoperti dei centri abitati e nelle aree ad essi confinanti incolte od improduttive, al taglio periodico dell’erba;
  • pulite bene i vasi prima di ritirarli all’interno durante i periodi freddi o prima di esporli all’esterno. L’abitudine di portare le piante al riparo durante l’inverno è una delle cause che generano la schiusa delle uova invernali non appena le piante stesse vengono di nuovo esposte e innaffiate nella stagione primaverile.

Se avete un orto:

  • eseguite l’annaffiatura diretta, tramite pompa o con contenitore da riempire di volta in volta e da svuotare completamente dopo l’uso;
  • sistemate tutti i contenitori e altri materiali (es. teli di plastica ) in modo da evitare la formazione di raccolta d’acqua in caso di pioggia;
  • chiudete appropriatamente e stabilmente con coperchi a tenuta ermetica gli eventuali serbatoi d’acqua.

Se siete i proprietari e responsabili o ai soggetti che comunque abbiano l’effettiva disponibilità di depositi e attività industriali, artigianali e commerciali, con particolare riferimento alle attività di rottamazione e in genere di stoccaggio di materiali di recupero:

  • adottate tutti i provvedimenti efficaci a evitare che i materiali permettano il formarsi di raccolte d’acqua, quali ad esempio lo stoccaggio dei materiali al coperto, oppure la loro sistemazione all’aperto ma con copertura tramite telo impermeabile fissato e ben teso onde impedire raccolte d’acqua in pieghe e avvallamenti, oppure svuotamento delle raccolte idriche dopo ogni pioggia;
  • assicurate, nei riguardi dei materiali stoccati all’aperto per i quali non siano applicabili i provvedimenti di cui sopra, trattamenti di disinfestazione da praticare entro 5 giorni da ogni precipitazione atmosferica.

Se siete i gestori di depositi, anche temporanei, di copertoni per attività di riparazione, rigenerazione e vendita e ai detentori di copertoni in generale:

  • stoccate i copertoni, dopo averli svuotati di eventuali raccolte d’acqua al loro interno, al coperto o in containers dotati di coperchio o, se all’aperto, proteggeteli con teli impermeabili in modo tale da evitare raccolte d’acqua sui teli stessi;
  • svuotate i copertoni da eventuali residui di acqua accidentalmente rimasta al loro interno, prima di consegnarli alle imprese di smaltimento, di rigenerazione e di commercializzazione;
  • assicurate, nei riguardi dei materiali stoccati all’aperto per i quali non siano applicabili i provvedimenti di cui sopra, trattamenti di disinfestazione da praticare entro 5 giorni da ogni precipitazione atmosferica.

Se siete i responsabili dei cantieri:

  • evitate raccolte di acqua in aree di scavo, bidoni e altri contenitori; qualora l’attività richieda la disponibilità di contenitori con acqua, questi devono essere dotati di copertura ermetica, oppure devono essere svuotati completamente con periodicità non superiori a 5 giorni;
  • sistemate i materiali e le attrezzature di cantiere ed i materiali di risulta dell’attività edile in modo da evitare raccolte d’acqua;
  • provvedete, in caso di sospensione dell’attività del cantiere, alla sistemazione del suolo e di tutti i materiali presenti in modo da evitare raccolte d’acqua;
  • assicurate, nei riguardi dei materiali stoccati all’aperto per i quali non siano applicabili i provvedimenti di cui sopra, trattamenti di disinfestazione da praticare entro 5 giorni da ogni precipitazione atmosferica.

Se siete i proprietari, gestori e titolari di aziende agricole, florivivaistiche e zootecniche ed a chiunque allevi animali:

  • eseguite l’annaffiatura in maniera da evitare ogni raccolta d’acqua; in caso di annaffiatura manuale, il contenitore deve essere riempito di volta in volta e svuotato completamente dopo l’uso;
  • sistemate tutti i contenitori e altri materiali (es. teli di plastica) in modo da evitare la formazione di raccolta d’acqua in caso di pioggia;
  • chiudete appropriatamente e stabilmente con coperchi gli eventuali serbatoi d’acqua;
    eseguite adeguate verifiche ed eventuali trattamenti nei contenitori di piante e fiori destinati alla coltivazione e alla commercializzazione;
  • provvedete autonomamente con disinfezioni periodiche di focolai larvali negli spazi verdi. Ma attenzione alle api amiche!

Ape

In questo periodo i centri abitati e le zone periferiche pullulano di fioriture: tiglio, edera, flora spontanea etc.: sono piante che sia nel mese di giugno che a settembre e ottobre sono assiduamente visitate dalle api e da altri insetti impollinatori!

La Regione Toscana, con la legge n.49 del 2018, vieta sulle colture arboree, arbustive ed erbacee destinate ad ogni tipologia di attività agricola, vivaistica e sementiera, sulle sementi, sulle piante consociate o infestanti che possono trovarsi dentro o ai bordi della coltura o sulle piante spontanee sono vietati trattamenti con qualsiasi prodotto fitosanitario potenzialmente dannoso per le api e per la restante entomofauna pronuba,nelle seguenti fasi fenologiche e condizioni:

  • durante il periodo di fioritura delle piante della coltura, dall’apertura alla caduta degli organi fiorali;
  • durante il periodo di fioritura, dall’apertura alla caduta degli organi fiorali, delle piante erbacee consociate o spontanee che si trovino dentro o ai bordi della coltura, salvo i casi in cui si sia precedentemente provveduto al loro sfalcio e appassimento, al loro interramento o alla loro rimozione per eliminare la presenza di fioriture attrattive per api e pronubi;
  • durante il periodo di fioritura, dall’apertura alla caduta degli organi fiorali, sulle piante spontanee, salvo i casi in cui si sia precedentemente provveduto al loro sfalcio e appassimento al loro interramento, o alla loro rimozione per eliminare la presenza di fioriture attrattive per api e insetti pronubi.

Quindi, in questi periodi, i trattamenti con qualsiasi prodotto fitosanitario potenzialmente dannoso per le api e per tutti gli insetti impollinatori sono vietati!

Processionaria del pino

La Processionaria del pino è una farfalla le cui larve (o bruchi) si sviluppano su Conifere, ed in particolare sui pini.
Allo stadio larvale questo insetto oltre a danneggiare le piante può causare gravi danni alla salute di persone ed animali a sangue caldo, provocando l’insorgenza di reazioni epidermiche e allergiche.

Cosa fare e cosa non fare:

Non avvicinarsi, non sostare e non stendere la biancheria in prossimità di piante infestate.
Lavare abbondantemente con dei guanti frutta ed ortaggi provenienti da campi vicini a zone infestate da processionaria del pino.
Non tentare con mezzi artigianali di distruggere i nidi, in quanto il primo effetto che si ottiene è quello di favorire la diffusione nell’ambiente dei peli urticanti.
In caso di contatti accidentali con larve o nidi evitare di grattarsi e lavare con acqua corrente e sapone tutto il corpo, (testa compresa).
Lavare i panni a temperatura non inferiore a 60°C senza maneggiarli a mani nude.
A fine inverno-inizio primavera, quando si possono osservare con particolare frequenza le processioni di larve lungo i tronchi o sul terreno, non raccogliere i bruchi senza protezioni e mezzi adeguati.
Non distribuire sulle larve o sui nidi insetticidi generici.
La gravità delle reazioni allergiche che si manifestano in persone o animali a sangue caldo a causa della processionaria, varia sensibilmente in relazione: alla durata, alla quantità ed al tipo di contatto con i peli urticanti, oltre che alla sensibilità specifica del soggetto coinvolto.

Di seguito si indicano gli effetti e le precauzioni da adottare nel caso in cui il contatto con i peli urticanti sia avvenuto:

Pelle
Sintomi: comparsa dopo breve tempo all’esposizione di aree arrossate con forte sensazione di prurito, principalmente sulle parti del corpo scoperte e in punti con sudorazione abbondante.
Consigli:

  • lavare abbondantemente il corpo (capelli inclusi) con acqua e sapone;
  • manipolare i vestiti con guanti e lavarli anch’essi avendo cura di utilizzare acqua a temperatura elevata;
  • sulle parti che hanno toccato larve e nidi utilizzare eventualmente strisce di scotch come un mezzo depilante per asportare parte dei peli ancorati alla pelle;
  • utilizzare sulle parti arrossate una pomata antistaminica per lenire il fastidio.

Occhi
Sintomi: dopo poche ore comparsa di forti congiuntiviti.
Consigli: effettuare un rapido controllo medico.

Inalazione
Sintomi: difficoltà a deglutire che possono poi essere seguite da broncospasmi.
Consigli: effettuare un rapido controllo medico.

Ingestione
Sintomi: l’infiammazione delle mucose della bocca si accompagna a ipersalivazione e nel caso di interessamento dei primi tratti intestinali possono comparire dolori addominali.
Consigli: effettuare un rapido controllo medico.

Pagina aggiornata il 02/05/2024

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